Il nostro Direttore sportivo Arnaldo Deserti ha rilasciato nei giorni scorsi un’interessante intervista ai microfoni di Micheal Mucci, del Corriere dello Sport. In questa rassegna stampa riportiamo le sue dichiarazioni riguardanti il suo ritorno in acqua, lo stato di forma della squadra e il momento attraversato dalla società bolognese.
Ciao Arnaldo, sono passati ormai due mesi dal tuo ritorno in vasca nel campionato italiano di pallanuoto, è tempo di primi bilanci.
«Faccio fatica ma mi ricordo ancora come si fa. Questa estate non credevo che sarei tornato a giocare poi una serie di fattori mi ha convinto.
Un peso lo hanno avuto le richieste dell’allenatore senza contare che il discorso con Lugano, la squadra in cui militavo nel periodo estivo, si era chiuso, quindi mi sono detto:
proviamoci».
D’altronde uno come te al centro era necessario.
«Non siamo scoperti ma è un ruolo in cui un po’ di esperienza serviva. Abbiamo Oberman e Di Murro in quella posizione ma sono ancora molto giovani, devono farsi le ossa. Sto affrontando questa nuova avventura con entusiasmo, mi pesa giusto un po’ il discorso degli allenamenti soprattutto perché quando ho qualche acciacco i di tempi di recupero si allungano inevitabilmente».
Hai già messo a segno diverse reti e il tuo peso in acqua si sente sempre ma quando vedremo il miglior Deserti?
«Spero di mettermi bene in sesto per maggio, adesso abbiamo due partite importanti ma non fondamentali. Puntiamo come Bogliasco e Camogli ad arrivare primi nel girone ma rispetto a loro la viviamo con meno pressione: le liguri vengono da grandi sforzi economici, la scorsa estate hanno speso per portare a corte diversi giocatori di A1. Anche noi ci siamo rinforzati con Edoardo Manzi e con Federico Mistrangelo, l’allenatore, che è entrato da subito in armonia con il gruppo, ma senza dover stravolgere nulla»
Camogli e Bogliasco però non sono l’unica insidia nella scalata alla A1.
«La strada è ancora lunga, e dove arrivi lì davanti alla fine conterà poco in termini di difficoltà in vista dei playoff: le squadre del girone sud sono competitive e organizzate gli esempi di Roma e la neo retrocessa Florentia sono sotto gli occhi tutti. L’importante, come dicevo, è arrivare a maggio ben preparati, la scorsa stagione abbiamo peccato di inesperienza e ci è mancata la giusta dose di autostima: abbiamo sopravvalutato troppo Anzio fino a renderlo uno spauracchio. Punteremo ad essere più spavaldi, più sicuri di noi, senza pensare troppo chi abbiamo di fronte».
Intanto anche le giovanili cominciano a dare le prime soddisfazioni.
«Il gruppo dell’Under 18 ha battuto anche la President, che ha una grande tradizione, e si è qualificato al torneo nazionale. I risultati ottenuti in questo periodo sono frutto anche dell’unione con le giovanili del Modena, un progetto che avevamo in mente da tempo».
Abbiamo parlato di te e della stagione in divenire, raccontaci un po’ come si stanno comportando i ragazzi che hai portato alla corte di Federico questa estate, partiamo da Oberman.
«È una scommessa che stiamo vincendo. Lo abbiamo cercato per sostituire Igor, una colonna della squadra della scorsa stagione, ha preferito ricongiungersi con la famiglia a Zagabria. Oberman è un ragazzo che mastica la pallanuoto fin da piccolo, è ancora giovane, mi aspetto una grande crescita da qui al termine della prima fase del campionato. Oltre a giocare al centro va anche a marcare, è un ragazzo che nuota, ci fu suggerito dall’ex capitano dell’Australia che a suo tempo ha giocato anche a Savona».
Poi c’è Manzi…
«Edoardo si è inserito benissimo nel gruppo, ha rinunciato a diverse altre cose e ora sta dando supporto anche alla crescita dell’Under 16, ne è entusiasta e l’anno prossimo potrebbe allenare una squadra da solo. È uno che ha la pallanuoto nel profondo oltre che un grande professionista, con lui tutta la squadra sta acquisendo una nuova mentalità, a volte mi racconta dettagli della mia finale mondiale che nemmeno io ricordo. Dal punto di vista del gioco sta bene e fa la differenza, non è un giocatore di A2 anche se deve imparare ad essere più decisivo nei momenti chiave ma ricordiamoci che nonostante la grande esperienza è comunque ancora molto giovane. Al di la dei gol è uno che libera molti spazi come Edo Cocchi, i difensori avversari devono tenerlo molto lontano dalla porta, siamo molto forti davanti».
Credi che manchi qualcosa a questa squadra per il salto in A1?
«Con Mistrangelo stiamo giocando meglio della scorsa stagione, Guerrato si è posizionato da primo difensore, Cocchi riesce ad avere più spazi, per l’A2 a questa squadra non manca niente. Non cambierei il mancino nemmeno con uno della Serie A1, un difensore come Guerrato non ce l’ha nessuno qui, lottatori come Baldinelli, attaccanti come Cocchi… mi va bene così, sarebbe davvero difficile migliorarci. Nemmeno nel caso dovessimo salire in A1 avremmo bisogno di stravolgere la squadra, ci bastano 2-3 inserimenti su cui intanto stiamo già lavorando».